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Le rare stampe del Marco Moro con il Panorama della Città di Vicenza

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Le rare stampe del Marco Moro con il Panorama della Città di Vicenza

La nostra galleria ha avuto modo di trattare queste rare e meravigliose stampe realizzate da Marco Moro.

Si tratta di litografie color seppia, firmate in lastra a sinistra “Marco Moro Dis. dal vero e Lit.” e “Prem. Lit. Ripamonti Carpano 1852” (e 1853 l’altra). Queste splendide vedute furono stampate fuori serie e solo talvolta inserite nella raccolta “Vicenza e suoi dintorni”, la più bella serie di stampe ottocentesche della città. Le tavole sono dedicate al podestà Luigi Piovene Porto Godi.

Marco Moro (Zenzon di Piave 1817 – Venezia 1885) fu uno dei più prolifici ed importanti vedutisti del XIX secolo, autore di numerosi album su molte città venete, fra cui il già citato “Vicenza e suoi dintorni”

Anno di stampa: 1852 (Veduta della città verso Monte Berico) – 1853 (Veduta della città da Monte Berico verso Campo Marzo)

Misure: 252 x 918 mm

cfr. schede 247 e 248 di Vicenza Città Bellissima

 

Le vedute ci mostrano come era Vicenza nella metà del XVIII secolo, svelando un profilo molto somigliante a quello dei nostri giorni, ad eccezione della veduta presa dal Monte Berico, in cui spicca la vecchia stazione ottocentesca e il parco del Campo Marzio. Marco Moro, litografo, vedutista ed editore di stampe in Venezia, nacque a Zenson di Piave (Tv), il 9 dicembre 1817. Dimostrò, fin da ragazzo, una notevole inclinazione per il disegno; frequentò, dal 1834 al 1839, l’Accademia di Belle Arti di Venezia dove, in quegli anni, insegnavano Odorico Politi, Luigi Zandomeneghi, Lodovico Lipparini e altri maestri molto noti. Si distinse ben presto per l’eccellenza del disegno e della prospettiva. Iniziò la propria attività, lavorando per la litografia che Luigi Berletti aveva aperto a Udine. La prima importante opera affidatagli, in collaborazione con Ottavio Codecasa, fu l’”Album Pittorico del Friuli” (edito, a Udine, nel 1841 da Codecasa & C.). L’ esperienza con il Berletti durò, tuttavia, pochi anni. Trascorse il resto della sua vita a Venezia, lavorando molto anche per fronteggiare il tracollo economico subito dalla famiglia, incalzato dalle numerose commissioni che riceveva, a scadenze brevissime, da vari editori veneziani per i quali realizzava tavole di vedute. Tra i litografi veneti, operanti nell’Ottocento, come Giovanni Battista Cecchini, Giovanni Pividor e Tommaso Viola, Marco Moro è l’unico che si sia dedicato quasi esclusivamente alla litografia, realizzando un numero enorme di vedute delle località e città del Veneto (ben quindici le vedute del territorio trevigiano). L’opera, per cui è maggiormente famoso, benché non sia quella riuscita meglio perchè il tema gli imponeva una ripresa esatta degli edifici, è “Venezia monumentale pittoresca”, in due parti ,“I Palazzi” e “I Templi”, iniziata nel 1845 e conclusa nel 1863, edita da Kier con il commento storico-artistico di Gianjacopo Fontana. Del 1847 sono altre tre sue importanti opere: “Venezia in miniatura”, “Il Teatro di Padova riedificato dall’Architetto Jappelli” e l’ “Album di Gemme architettoniche di Vicenza” (Venezia 1847). Marco Moro fu uno dei pochi artisti ad illustrare Vicenza, città a cui dedicò un’altra opera nel 1850, “Vicenza e suoi dintorni”, edita da lui stesso e da Decio Avogadro. Sono, inoltre, sue le tavole illustrative per la “Nuova guida di Padova e suoi dintorni” di A. De Marchi (Padova, 1855), stampata dalla Litografia Kirchmayr di Venezia. La produzione di Marco Moro non conta, tuttavia, solo vedute: illustrò avvenimenti storici come la “Sconfitta data agli Austriaci in Mestre dai Figli d’Italia, il 27 ottobre 1848” (da lui edita in Venezia) o le nove vedute litografiche dell’album “Assedio di Venezia” (1849, Venezia, Lit. Ripamonti Carpano) e fatti di cronaca come l’ “Arrivo di S.M.I.R.A. Francesco Giuseppe I in Venezia, il 27 marzo 1851″ (Lit. di Pietro Ripamonti Carpano). Su un più alto livello artistico, che dimostra la sua raggiunta maturità, si colloca l’album “Trieste città gentilissima e commerciale figurata in ventiquattro vedute prospettiche disegnate dal Moro e descritte da celebri penne archeologiche artistiche”, pubblicato a Venezia, nel 1854, da Giovanni Brizeghel. Marco Moro realizzò anche alcune incisioni, tratte dagli acquerelli di Cesare Dell’Acqua, sul viaggio dell’Imperatore Ferdinando e di sua moglie a Trieste (“Viaggio di S. M. l’imperatore Ferdinando d’Austria e sua consorte”, Trieste, Lit. Linassi e C., 1844). Morì a Venezia il 25 febbraio 1885.